Cari amici,

Molti di voi mi conoscete di persona, altri magari soltanto tramite le mie foto. Vi vorrei parlare di cosa ho visto in questi ultimi anni a Panarea, e che mi preoccupa non poco. Mi riferisco alla abitudine sempre più comune ahimè di vedere sempre più luci, che tanti, non soltanto i nuovi arrivati, mettono in casa, sulle facciate esterne, nei loro giardini, nelle terrazze, spesso senza paralumi, per cui sempre più luminose e abbaglianti. Questo sta rovinando una delle cose per me più belle e uniche di Panarea, che noto particolarmente io come astro fotografo, entusiasta delle notti buie dell’isola, dello spettacolo straordinario del cielo inchiodato di stelle che godiamo a Panarea. E vorrei precisare, unicamente a Panarea – l’Italia essendo tristemente tra i paesi che soffre di più dell’inquinamento luminoso in tutto il mondo.

Lasciatemi che vi scrivo un po’ di storia, per allargare l’argomento principale, che vorrei vedere meno inquinamento di luce sull’isola, e più rispetto per il buio.

Fotografo Panarea da 35 anni, ma frequento l’isola da quando sono nato (ormai oltre 50). Mio padre ebbe la lungimiranza di comprare una casetta quando ancora non fu conosciuta l’isola, faceva parte del gruppo di artisti (un po’ hippy!) che furono i primissimi turisti a comprare casa a Panarea. 

La idea di alcuni di loro, secondo quel che mi raccontò Anselmo Francesconi, nostro vicino di casa, fu di creare una comunita di artisti. Ancora adesso, 70 anni dopo, l’isola mantiene ancora gli echeggi del loro spirito.

Non soltanto loro ma tutti i primi turisti ossia avventurosi che a partire dagli anni 50, comprarono casa a Panarea, si innamorarono dell’isola perché della sua unica bellezza, la pace, e la natura. 

Senza luce elettrica, alla sera si cenava a luce di candele o lumi, all’aria aperta sotto le stelle, e si passavano le serate tra amici a chiacchierare e raccontare storie: l’isola è sempre stata molto socievole, e lo è tutt’ora, dove più o meno tutti si conoscono. 

Io ebbi la fortuna di conoscere l’isola in quegli anni pre-luce. Non vorrei dire che fu più bello di adesso, perché in moltissimi lati non lo fu affatto, ma comunque molto dello spirito di quel periodo “magico” si sente ancora oggi. L’isola non ha tutt’ora illuminazioni per strada (tranne davanti ad alcuni negozi al porto) e pure se abbiamo la corrente elettrica dal 1983 abbiamo mantenuto questa splendida tradizione di mangiare sempre con candele, o luci di bassissima intensità, sopratutto color giallo o arancione ed a livello caviglia che servono sopratutto per non inciampare. 

Per me, più che qualsiasi altra cosa, la cosa che mi emoziona di più e che mi tira a tornare a Panarea diverse volte all’anno, è la magia delle notti buie. Si vedono le stelle pure mentre si è a cena su una splendida terrazza appunto perché di questa usanza di illuminazioni di minima intensità, che non abbagliano gli occhi, ma sopratutto magari dopo cena, seduti su uno sdraio sul tetto (come faccio io) al buio totale con un bicchiere di limoncello a godermi le eruzioni dello Stromboli, le stelle, i pianeti, e le stelle cadenti e asteroidi che pure si possono osservare. 

Chi mi conosce avrà avuto opportunità di vedere le foto ma pure gli time-lapse (video che comprimono il tempo enormemente) che recentemente feci delle stelle, delle eruzioni di Stromboli con sopra e la Via Lattea che gira, del sorgere della luna, o della graziosa Cometa Neowise che l’anno scorso si fece vedere a noi esseri terrestri dopo migliaia di anni di un viaggio solitario attraverso la galassia. Ritornerà ancora a ritrovarci, ma non per altri 68 secoli. Probabilmente nessuno di noi ci sarà, per cui fu davvero un avvenimento unico.

Una meraviglia questo mistero del cielo notturno, e inviterei che non ha visto le mie foto e video di tutto ciò al mio sito o pagina Facebook, a condividere la emozione di questa magia naturale. Le foto e video che hanno avuto più successo – da gran lungo – sono le viste notturne: certi dei miei timelapse del cielo notturno le videro oltre 500,000 persone! Panarea è un luogo straordinario per osservare il cielo, e vedere la penna delicata e graziosa della Via Lattea che biseziona il cielo, a riconoscere i pianeti e le costellazioni, e a capire come ogni mesi cambiano posizione, col viaggio inesorabile della terra intorno al sole.  

Il cielo nero inchiostro rende possibile questo. La mancanza di luci artificiali – l’inquinamento luminoso – a Panarea è la grande fortuna dell’isola. Non abbiamo nemmeno le luci dei centri abitati di Lipari, Vulcano o Salina, ai quali diamo le spalle. Abbiamo soltanto le stelle, i pianeti, la luna, e i fuochi di Stromboli. 

L’Italia purtroppo è uno dei paesi in Europa con più inquinamento luminoso. Lo stivale è abitato densamente dalla cima al basso, e visto da un satellite, è palese che soltanto nei grandi parchi nazionali si può sperare di trovare le notti buie come a Panarea. Date una sbirciatina al sito  https://www.lightpollutionmap.info

Vivere in una zona di inquinamento visivo – pure distanti delle città in quanto l’inquinamento si estende per decine e decine di chilometri – significa che la delicata Via Lattea viene soggiogata dalla luce che rimbalzano nel cielo e non si vede più. E più che ci si avvicina alle città, meno che si vedono pure le stelle e i pianeti più brillanti… magari si vedono soltanto i pianeti più luminosi Venere, Giove, e forse Sirio, la stella più brillante, ma poco d’altro. 

Per me non poter ammirare il meraviglioso cielo inchiodato di migliaia di stelle come si vede a Panarea è una tristezza per tutti i mesi che passo in città. Ancor di più non poterlo fotografare. Così tutti gli anni che torno a Panarea, trascinandomi dietro la attrezzatura pesante (servono diciamo un “paio” di cose in più per fotografare bene le stelle) con l’ansia di rivedermi questa magia notturna. 

Ma in questi ultimi anni ho notato, con grande tristezza, che sempre di più stiamo abbandonando questo stile unicamente Panarellese, di vivere con le illuminazioni in casa di bassa intensità. Vedo sempre di più luci esterne brillanti LED o ad alogene, pure se hanno un “cappello” (e nemmeno questo tanti non ce l’hanno) una fonte di luce potente rimbalza sulle piastrelle e le pareti bianche e si distende in alto e in largo. È questo l’inquinamento luminoso – quando una luce si divulga oltre quello che è stato istallato ad illuminare. 

Come scrisse il giornalista americano Paul Bogard nel suo splendido libro “The End of Night” (La Fine delle Notte), più luci abbiamo – per strada non soltanto a casa – meno che vediamo. Gli occhi vengono abbagliati da una luce e perdiamo subito la sensibilissima vista notturna, che migliaia di anni di evoluzione ha reso acuto, e non vediamo nulla fino a che arriviamo alla prossima luce. 

Vorrei dunque fare un appello a tutti – vecchi e nuovi arrivati all’isola – di pensare bene a come conservare questa meraviglia unica di cui godiamo noi a Panarea del cielo e le notti buie. 

Non è che vi vorrei suggerire di vivere nella penombra, ma di pensare bene quando si acquistano le luci per gli esterni. C’è bisogno di illuminare pure il giardino? Serve illuminare la intera facciata della casa se dovete soltanto trovare dove mettere la chiave nella serratura? Davvero una luci ogni metro vi fa vedere meglio che una lucina bassa e di minima intensità ogni 5 o 10m quando gli occhi si sono abituati al buio? 

Camminare a Panarea al buio totale, lasciando magari la torcia in tasca, in un periodo di fuori stagione con pochissime luci di case, è una cosa che inviterei tutti a fare. Dopo una decina di minuti quando gli occhi saranno abituati al buio, comincerete a vedere tutto, pure se soltanto con le luci tenui delle stelle, a distanza di migliaia e migliaia di anni luce. Se c’è la luna, vi sorprenderete quanto sia luminosa e quanto si vede bene. Se la luna è piana, avrete l’impressione di poter leggere il giornale. In fatti, la luna è una enorme fonte di inquinamento luminoso; quando c’è, non si vedono le stelle! Ma bisogna aspettare che cala sotto l’orizzonte, o che non ci sia più che uno spicchio di luna, e lo spettacolo magnifico del cielo notturno, della meravigliosa e misteriosa Via Lattea, si vedrà ancora. Purtroppo una luce, non appena montata in una casa, rimane spesso là per sempre, accesa tutte le sere, tutta notte. Pure se non serve. Credetemi, ho passato tante notti intere a fotografare ed a filmare le stelle, e vedo molte luci sempre accese, che abbagliano tutta notte, per nessun motivo.

Vi chiederei a tutti di spargere tra amici e conoscenti questo mio appello al buio… non soltanto a Panarea ma in tutto il mondo prima che perdiamo per sempre la visione del cielo. Ma Panarea è, come accennato sopra, uno dei pochi luoghi ancora senza inquinamento visivo in tutta l’Europa. Spero davvero che rimanga così, e che la magia del cielo stellato rimarrà visibile per i nostri figli e nipoti.

Grazie per la lettura e la vostra pazienza.

Adam

Vedete le mie immagini e timelapse del cielo notturno a Panarea ai seguenti link :

www.adambutler.com

www.youtube.com/adambutlerphotography/

 

Crescent Moon and Dattilo
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